Alessandra B.: la mia parrucca è una reliquia.
Sono passati ormai 26 anni da quel giorno…il giorno in cui è caduta la prima ciocca di capelli.
Da quel momento è stato un girovagare da un dottore all’altro (sono arrivata fino in Svizzera), una cura dopo l’altra (nessuna ha avuto su di me effetti positivi), per non parlare degli effetti collaterali (l’acido squarico mi ha bruciato la testa, le lampade mi hanno fatto uscire l’herpes sull’orecchio…il cortisone e immunosoppressore non ne parliamo neanche, troppi effetti collaterali).
Come succede spesso, inizialmente la mia alopecia era areata (lo è stata per 10 anni), per passare poi a totale (1 sola volta) per arrivare infine ad universale (comparsa quando avevo circa 22 anni).
Tra me e la parrucca è stato subito ODIO A PRIMA VISTA, l’ho messa una sola volta, ora la conserva mia madre come una reliquia, in attesa di un mio ripensamento. Povera, mia madre ha sofferto il doppio di me, si è data colpe che non ha (tipo: quando stavo al nono mese sono caduta e mi sono rotta un braccio, posso aver causato un forte trauma a mia figlia?), ma se apro questo capitolo scrivo un libro…
Ho trovato la pace dei sensi con la bandana (ne ho tantissime di tutti i colori), anche se da 1 anno riesco ad uscire a testa scalza. Questo grande passo (prima impensabile) è stato possibile grazie all’incontro di persone come me, donne e uomini che condividono la mia stessa storia.
Oggi sono serena, convivo tranquillamente con la mancanza di capelli (in realtà non ricordo neanche più cosa significa avere i capelli, lavarli, pettinarli, asciugarli…), non mi fanno più male gli sguardi, le gomitate che si danno le persone quando passo, le risatine ed i commenti dei bambini (sono i peggio ). Non cerco più una cura, ciò non significa che se ce ne fosse una non la proverei (a patto che non abbia effetti collaterali dannosi per la mia salute).
In tutta questa storia manca qualcosa, mancano i sentimenti, le emozioni…cosa ho provato? Come mi sono sentita? Non lo so, non me lo ricordo.
Non ricordo cosa ho provato quando ho perso la prima ciocca, non ricordo cosa ho provato quando ho perso tutto, non ricordo cosa ho provato quando mi sono resa conto che non sarebbero più tornati.
Ricordo poco, ricordo che per svariati anni ho fatto lo stesso sogno – io distesa sul letto a dormire a testa scalza, mi sveglio ed intorno a me tanti estranei che mi osservano mi guardano, io piena di vergogna perché mi sentivo nuda; ricordo che intorno ai 25 anni (ero single) uscendo con le mie amiche soffrivo molto perché ero convinta che nessun ragazzo mi guardasse (se poi fosse frutto o meno della mia immaginazione non lo so).
La mia mente ha rimosso la maggior parte dei ricordi, ma oggi li rivorrei indietro, perché fanno parte della mia vita, anche loro sono responsabili di quello che sono, sono io e mi sono ritrovata e non mi cambierei con nessun’altra al mondo.
Alessandra Bellumori